Reddito ed Efficienza energetica per la riduzione di CO2
Pubblicato da Nature Climate Change uno studio che aiuta a definire politiche climatiche migliori per il nostro pianeta e le generazioni future.
La questione relativa ai cambiamenti climatici si trova da qualche anno nella top ten delle issue più calde a livello internazionale. Se ne è parlata a Parigi nell’ottobre del 2015, in occasione della conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici (la COP 21, o CMP 11); è stata oggetto di un trattato internazionale siglato a Kyoto nel 1997, ed ora è materiale edibile di un recente studio pubblicato da Nature Climate Change: “Sensitivity of projected long-term CO2 emissions across the Shared Socioeconomic Pathways”.
Secondo la nota rivista scientifica, nel lungo periodo le variazioni di emissioni globali di CO2 dipenderanno principalmente da cambiamenti di reddito ed efficienza energetica.
Lo studio è accreditato dalla co-partecipazione di numerose istituzione universitarie e private, fondazioni e associazioni, accomunate da un obiettivo : individuare le cause principali delle emissioni di Co2, quindi intervenire nel modo più adeguato alla presa di decisione in ambito climatico e ambiente.
L’evidenza principale dei risultati della ricerca di Shared Socioeconomic Pathways, o SSPs, è che nel lungo periodo sarà possibile osservare una correlazione positiva tra le emissioni di Co2 da una parte, e la crescita economica e l’intensità di energia dall’altra.
La ricerca ha lo scopo di capire quali siano le cause della produzione di Co2 nel lungo periodo. Sappiamo molto bene come negli ultimi anni il cambiamento climatico e il surriscaldamento della terra siano state una drammatica conseguenze della produzione di anidride carbonica derivante dalla combustione di energia, e come questo fenomeno si stia aggravando anno dopo anno.
Nel lungo periodo, però, non sarà più sufficiente focalizzarsi sulla produzione di energia quale unico settore d’intervento per la riduzione delle emissioni di Co2; come suggerito dalla ricerca, infatti, parte dell’attenzione dovrà essere spostata a efficienza energetica e crescita economica: il cambiamento climatico si ottiene intervenendo in modo significativo sulla crescita economica, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Questo intervento, tuttavia, dovrà fare seguito a una politica a favore dell’efficienza energetica.
Tra i firmatari della ricerca:
Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM), Politecnico di Milano, Università Bocconi, National Technical University of Athens, International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), PBL Netherlands Environmental Assessment Agency, Utrecht University, Centre International de Recherche sur l’Environnement et le Développement (CIRED), Ecole des Ponts e University College London.
Fonti:
Puoi leggere qui l’articolo condiviso da FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei);